
ONG - Portiamo le periferie al centro

NO ONE OUT opera nello stato brasiliano del Parà da molti anni, con progetti inerenti i temi dell'agroecologia e cittadinanza attiva. Per questo la presenza della COP30 a Belém rappresenta per noi un'occasione straordinaria per dare spazio e visibilità a tanti attivisti e beneficiari dei nostri progetti, per puntare i riflettori su temi con cui abbiamo a che fare ogni giorno, ma che spesso vengono declassati e messi in fondo alla lista delle priorità dei governi e per proporre soluzioni concrete alle problematiche ambientali attuali derivanti dall'esperienza che abbiamo accumulato nel tempo.
Per seguire passo passo lo svolgersi della manifestazione e farci raccontare direttamente da Belém che cosa sta accadendo, abbiamo stabilito una collaborazione con la giornalista brasiliana Eanes Silva.
Grazie al suo lavoro quotidiano e all'interesse di diversi media italiani, il nostro Speciale COP30 si propone come uno spazio di narrazione, ispirazione e testimonianza.
Al minuto 1'02''08 l'intervento di Nazaré Reis al TEDx Amazonia, 8 novembre 2025
Nazaré Reis collabora con NO ONE OUT a Santa Luzia do Parà, in Brasile. Agronoma, esperta di agricoltura familiare amazzonica e consulente tecnica della Rede Bragantina, il suo lavoro si concentra nei settori della Sovranità e della Sicurezza Alimentare e Nutrizionale, oltre che nel rafforzamento delle filiere di produzione di piante medicinali ed erboristiche, nel rafforzamento del protagonismo femminile e nello sviluppo sostenibile.

Belém, Brasile, 10 novembre 2025
Oggi si sono aperte ufficialmente le porte della COP30 a Belém, in Brasile.
Tanti gli eventi a latere della manifestazione internazionale, ospitati in diverse strutture tra le quali la AgriZone - Casa dell'agricoltura sostenibile realizzata da Embrapa.
Qui un ampio spazio è dedicato a cibo, tradizioni e culture locali. La Rede Bragantina ha uno spazio dedicato, animato e gestito da diverse persone, tra le quali Elisabetta Graziano, volontaria in servizio civile con NO ONE OUT, e Leiane do Nascimento, membro della Cooperativa Atavida e della stessa Rede Bragantina.
Belém, Brasile, 11 novembre 2025
A cura di Eanes Silva
Il mercato dei “Carbon Credits” è uno dei temi più discussi alla COP30. Tuttavia, l’attuazione di questi progetti e la garanzia dei diritti dei popoli originari generano diffidenza e accese discussioni negli eventi paralleli alla conferenza.
“La terra non è in vendita.” La voce di resistenza dei popoli dell’Amazzonia risuona nei corridoi della COP30. Margareth Maytapu, del Consiglio Indigeno dell’Alto Tapajós, ha esposto la posizione della sua comunità, che si oppone fermamente all’idea di trasformare la foresta in un bene finanziario. “Noi, popoli indigeni, non accettiamo questo mercato del carbonio. La nostra terra non è in vendita. La foresta non è una banca d’affari”, ha dichiarato.
Il Ministero Pubblico Federale (MPF) ha organizzato un incontro nella Zona Verde con leader indigeni sul tema del mercato del carbonio, intitolato “Popoli che ascoltano la terra, MPF protettore dei diritti indigeni.”
Il procuratore della Repubblica, Oswaldo Costa, ha parlato della necessità di ascoltare i principali guardiani della foresta: “La nostra idea è parlare dell’argomento in modo un po’ meno istituzionale e ascoltarli, perché in realtà sono loro a essere direttamente colpiti.”

Radio onda d'urto, 11 novembre 2025

Agenzia DIRE, 11 novembre 2025
L'attivista De Nazaré Reis: "Per salvare il pianeta bisogna fermare i predatori dello sviluppo"
Belém, Brasile, 12 novembre 2025
A cura di Eanes Silva
Nella zona verde si svolgono, sin da lunedì, numerose discussioni, conferenze, tavole rotonde e interventi. Nel Circolo dei Popoli, la FUNAI (Fondazione Nazionale dell’Indio) ha presentato tre documentari.
Nel primo documentario, la presidente della FUNAI, Joenia Wapichana, parla dell’istituzione stessa, illustrando il ruolo istituzionale della Fondazione Nazionale dell’Indio e la sua missione costituzionale e istituzionale nella protezione dei popoli indigeni in Brasile.
Il secondo documentario affronta le questioni legate ai cambiamenti climatici, mentre il terzo parla del programma governativo LED+, attraverso il quale la presidente difende l’inclusione dei popoli indigeni per dare visibilità alle loro culture e ai loro saperi.
In questa occasione, è stato consegnato ai partecipanti un ventaglio chiamato “ventaglio del clima”, realizzato con foglie di babaçu dal popolo indigeno Boe Bororo del Pantanal.

Belém, Brasile, 12 novembre 2025
Negli ultimi due giorni alla COP30 si sono registrati momenti di tensione. Tre diverse manifestazioni si sono sovrapposte:
i popoli indigeni hanno protestato contro il business dell'esplorazione mineraria e petrolifera e del disboscamento in Amazzonia, chiedendo a gran voce una "terra libera";
il personale sanitario ha preso posizione in merito ai salari del settore ritenuti troppo bassi;
gli appartenenti al movimento "senza terra" (Movimento dos trabalhadores rurais sem terra) ha contestato il fatto che l'Embrapa (organismo creato dal governo brasiliano nel 1973 con l'obiettivo di promuovere, rafforzare e tutelare l'agricoltura familiare) agisca di fatto in favore delle grandi proprietà.
Significativo il fatto che l'allestimento dell'AgriZone, lo spazio espositivo parallelo alla COP30 dedicato agli agricoltori familiari, sia stato finanziato da diverse multinazionali.
Le tre manifestazioni si sono svolte pacificamente. Tuttavia, gli attivisti indigeni avevano come obiettivo quello di accedere alla Zona Blu, l'area politico-istituzionale, per affermare la necessità di un dialogo diretto tra governi e popolazioni indigene. Questo ha generato scontri e disordini con le forze dell'ordine.
Belém, Brasile, 12 novembre 2025
A cura di Eanes Silva
Voci femminili alla COP30: donne di diversi Paesi chiedono inclusione e giustizia climatica a Belém
Attiviste provenienti da tutto il mondo si sono unite in protesta a Belém, capitale dello stato del Pará, durante la COP30, per denunciare l’esclusione delle loro voci dai tavoli decisionali sulla crisi climatica.
Rappresentando diversi gruppi femministi, sostengono che la transizione ecologica giusta debba essere inclusiva, garantendo i diritti e la partecipazione delle donne, che si trovano al centro degli impatti dei cambiamenti climatici.
L’attivista colombiana Vanessa Hurtado, originaria di Cali, ha sottolineato l’importanza della mobilitazione: “La presenza delle donne in questi eventi è fondamentale, poiché è il momento di esigere il rispetto delle garanzie delle politiche internazionali sui nostri diritti umani e di chiedere riparazione per le lotte storiche delle donne.”
Belém, Brasile, 12 novembre 2025
A cura di Eanes Silva
Finanziamento globale e l’urgenza della preservazione dei biomi
La crisi climatica e la tutela dell’ambiente continuano a occupare un posto di rilievo nell’agenda della COP30, in un costante sforzo volto a garantire le risorse necessarie alla protezione degli ecosistemi vitali.
La Ministra dell’Ambiente e del Cambiamento Climatico, Marina Silva, ha partecipato a un panel nella Zona Blu, durante il quale ha affrontato la tematica dei cambiamenti climatici e anche il coinvolgimento dei 198 Paesi membri nel finanziamento della conservazione della biomassa globale.
La Ministra ha sottolineato che il successo degli accordi climatici dipende direttamente dalla capacità delle nazioni più ricche di mobilitare fondi concreti per sostenere i Paesi in via di sviluppo nella protezione delle loro riserve naturali.

Agenzia DIRE, 13 novembre 2025
Clima. In Amazzonia c'è la COP30, servono speranza e azione
Belém, Brasile, 15 novembre 2025
A cura di Eanes Silva
Più di 100mila persone occupano questo sabato le strade della città di Belém durante la Marcia per il Clima.
La marcia si è svolta parallelamente al sesto giorno della COP30 e ha riunito movimenti sociali, attivisti ambientali di tutto il mondo, nonché rappresentanti dei popoli indigeni e delle comunità tradizionali che sono scesi in piazza in difesa delle agende globali sul clima.

Belém, Brasile, 15 novembre 2025
A cura di Elisabetta Graziano
"Cosa ti aspetti dai negoziati della COP30 e quali sono i risultati che vorresti vedere?"
Intervista a Manoel Venil Barros Nogueira, agricoltore, presidente dell'Associazione quilombola di Jacarequara e rappresentante della Rede Bragantina di Economia Solidale.
Belém, Brasile, 16 novembre 2025
A cura di Eanes Silva
Dal Campo alla Tavola: l’Agroecologia a Belém Nutre Corpi e Clima
Un’iniziativa che va oltre le aule dei dibattiti, toccando il cuore e lo stomaco della società: l’importanza dell’agricoltura familiare e dell’agroecologia come soluzioni umanitarie e climatiche.
Nel mezzo del fermento della Conferenza sul Clima, Belém assiste alla forza trasformativa del cibo vero. Centinaia di persone per le strade sono state beneficiate oggi dal “Banquetaço”, un’azione solidale che distribuisce pasti ricchi di alimenti freschi e nutrienti, oltre a biscotti, dolci salati e specialità regionali.
Questo non è un cibo qualunque: è il frutto dell’agroecologia, coltivato senza veleni e portato da lontano dalla “Carovana della Risposta”, che ha unito popoli indigeni e attivisti del Mato Grosso e del Pará.
Questa mobilitazione, che ha trovato spazio nel Vertice dei Popoli, dimostra che la sicurezza alimentare e la protezione dell’ambiente camminano fianco a fianco. In totale, il Vertice dei Popoli manterrà una Cucina Solidale, pensata per servire pasti quotidiani a più di 7.000 partecipanti all’evento, tutti preparati con alimenti provenienti dall’agricoltura familiare.
Lo sforzo per garantire che questo cibo arrivi in tavola è immenso e passa attraverso un coordinamento che vede nel cibo un atto di dignità umana e un modello economico sostenibile.
Belém, Brasile, 16 novembre 2025
A cura di Eanes Silva
Intervista ad Ana Emilia, militante del Movimento Senza Terra.

Radio voce, 17 novembre 2025
Belém, Brasile, 18 novembre 2025
A cura di Eanes Silva
COP dei Bambini: le voci del futuro e l’urgenza dell’educazione climatica
In mezzo ai dibattiti di alto livello della Conferenza delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (COP30), un evento parallelo ha attirato l’attenzione portando il futuro al centro della discussione: la COP dei Bambini.
Organizzato da enti della società civile, il movimento, che si è svolto nel Vertice dei Popoli, cerca di garantire che le voci dell’infanzia e dell’adolescenza, le fasce più colpite dalla crisi climatica, siano ascoltate nei processi negoziali e nelle politiche pubbliche. L’iniziativa ha messo in evidenza il diritto dei bambini a un futuro giusto e ambientalmente equilibrato, chiedendo azioni concrete ai leader globali e al governo federale.
La partecipazione della società civile all’evento è stata caratterizzata da un tono di urgenza e frustrazione. Rappresentanti di organizzazioni come l’Istituto Alana e l’UNICEF hanno sottolineato che “i bambini sono la parte della popolazione più colpita già ora: rappresentano un terzo della popolazione mondiale, e non si tratta solo di futuro, ma di presente” e sono vulnerabili anche “a causa del loro processo di sviluppo corporeo”.
Il Governo Federale, tramite il Ministro dell’Istruzione Camilo Santana, ha segnalato il riconoscimento dell’importanza del tema nell’agenda educativa. Il ministro ha perfino ipotizzato la possibilità che il tema dei cambiamenti climatici diventi una disciplina curricolare nel nuovo Piano Nazionale dell’Educazione.
Giornale di Brescia, 19 novembre 2025
A cura di Eanes Silva
La COP30 di Belém e la mobilitazione della società civile globale

Belém, Brasile, 19 novembre 2025
A cura di Eanes Silva
La Funai approva altre 4 terre indigene durante la COP30 e conferma il numero di 20 territori riconosciuti
Nell'auditorium Jandaira, nella Zona verde, la giornata è stata di festa. Popoli indigeni provenienti da tutte le parti del Brasile attendevano con impazienza la firma dei decreti presidenziali, sottoscritti in un evento parallelo alla COP30, che si svolge a Belém.
L'atto di consegna di 20 terre indigene in ordinanze dichiarative e dell’approvazione di altre 4 è stato realizzato dalla Fondazione Nazionale dei Popoli Indigeni.
Secondo la presidente del FUNAI, Joênia Wapichana, si è trattato di un lavoro minuzioso che riconosce i diritti territoriali dei popoli indigeni. Ha quindi parlato della importanza di queste delimitazioni: “È la celebrazione di un altro passo verso la regolarizzazione e una vittoria, perché giustamente le persone si uniscono alle popolazioni indigene per avanzare nella regolarizzazione e protezione delle loro terre e di coloro che attuano una gestione sostenibile, utilizzando la foresta per farlo. Per questo hanno bisogno che il loro territorio sia delimitato e protetto”.
in questa occasione Cacique Calung del Rio Grande do Sul si è emozionato e ha parlato dell'importanza delle donne in questo processo: “L’importanza qui oggi è soprattutto delle donne. Voglio sottolineare la loro lotta. Abbiamo donne deputate, donne presidenti della FUNAI, le donne alla guida della lotta”.
Le terre delimitate sono Kaxuyana-Tunayana, situata negli stati di Pará e Amazzonia, e Manoki, Uirapuru e Parecis Station, situate nello stato di Mato Grosso. Per la leader indigena Ubirajara Sompré è un'altra vittoria degli indigeni nella lotta al cambiamento climatico.

Belém, Brasile, 21 novembre 2025
A cura di Eanes Silva
Un collettivo di donne provenienti da diversi Paesi manifesta nella Zona blu contro i combustibili fossili.

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